T.

T.

Sono T., una ragazza ventitreenne ticinese fortemente interessata alle questioni culturali e religiose con cui anche la società svizzera si vede sempre più confrontata. Tra le varie parole che non posso sopportare, il vocabolo "razza" è sicuramente quello che mi tocca di più. Purtroppo, idee di superiorità di ogni tipo, sono ancora presenti tutt’oggi. Per questo motivo ritengo di fondamentale importanza partecipare a progetti che favoriscano la convivenza reciproca e la crescita condivisa tra persone di differenti religioni, etnie e gruppi in una società multiculturale. 

Sono sempre più interessata alle tematiche della migrazione, dell'interculturalità e dell’interreligiosità. Come blogger nel progetto PositivIslam vorrei dare il mio contributo personale e continuo, paragonabile metaforicamente al corso di un ruscello. Direi che il rumore dell’acqua di un fiume mi rappresenti, poiché esso continua a farsi sentire, anche se non sempre lo si nota con la medesima intensità.

Come riconoscere se siamo confrontati con una retorica intrisa da luoghi comuni?

 

“Critico la rigidità religiosa, il terrorismo e chi uccide in nome dell’Islam. Critico chi vuole gli arabi chiusi tra di loro e ostili nei confronti degli altri.”